Carmen e la scelta della libertà

La Carmen di Bizet, fin dalla sua prima rappresentazione, suscitò subito forti perplessità; anzi, ancor prima, durante la preparazione, fu duramente ostacolata per i temi forti, l’immoralità della protagonista e la fine tragica. Ma ciò non fermò Bizet: convinto della bontà di ciò che stava facendo, portò a termine la sua Carmen così come lui l’aveva in mente. Ed ebbe ragione, perché, anche se non subito, ma di li a poco, Carmen fu molto apprezzata proprio per il maggior realismo della storia: questa è l’opera che apre le porte alla corrente Verista, che mirerà a rappresentare storie più attinenti alla vita ‘vera’, riferimenti a fatti di cronaca, personaggi più realistici e dotati di complessità psicologica. Ad esempio, si possono rintracciare delle analogie tra la Carmen di Bizet e la Cavalleria Rusticana di Mascagni, la prima opera verista: triangolo amoroso, gelosia, passione che divora, disfatta finale.

La Spagna della Carmen non è solo un semplice sfondo su cui ambientare la vicenda o un elemento di colore locale, ma il terreno ideale in cui far muovere personaggi tanto forti; niente meglio delle sonorità latine può trasmettere l’energia degli istinti e delle passioni, con tutta la loro carica, bellezza e verità.

Il capolavoro di Bizet non smette di affascinare gli spettatori proprio per questo. I protagonisti hanno una notevole complessità psicologica che non li rende né totalmente positivi né totalmente negativi.

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Don José, preso da una passione folle, si lascia condurre alla rovina dalla donna che ama, rinuncia a tutto ciò in cui crede, ai suoi valori, sacrifica se stesso e la sua famiglia; e la passione folle lo condurrà, alla fine, ad uccidere proprio la persona amata, nel momento in cui si rende conto che tutto è finito e non la potrà più avere. Purtroppo Don José, pur amando moltissimo Carmen, non riesce a comprenderla e ad accettarla per quello che è; lo stesso si può dire di lei, che non riesce a star dietro alla logica, ai valori, al codice di comportamento di questo bel brigadiere che prima non la degnava di una sguardo e che poi, come stregato, ha perso la testa per lei.  Straziante il momento in cui Carmen muore, con la musica della festa che fa da sottofondo; e di grande pathos il grido finale di Don José:

Vous pouvez m’arrêter.
C’est moi qui l’ai tuée !
Ah ! Carmen ! ma Carmen adorée !

[trad: Potete  arrestarmi.
Sono io che l’ho uccisa!
Ah! Carmen! Mia Carmen adorata!]

Carmen è una donna come poche: zingara (e perciò un’outsider, una persona che vive ai margini della società e della legalità), bellissima, passionale, incantevole. Ma il suo fascino, più che da una sensualità sfacciata ed esibita, viene da quello slancio vitale fortissimo, dall’amore smisurato per la libertà e l’indipendenza personale; non bada alle regole e ai ruoli sociali, non ha alcuna soggezione verso l’autorità, anzi, spesso se ne fa apertamente beffe. La musica di Bizet enfatizza il suo esprit moqueur, il suo modo di fare irridente, il suo vivere nell’attimo, come se la vita fosse leggera, leggerissima, tanto da poterla passare così… di slancio, come in una corsa a perdifiato, senza esitazioni, senza compromessi… e con tutti i rischi che ciò comporta.

Jamais Carmen ne cédera !
Libre elle est née et libre elle mourra !

[trad: Carmen non cederà mai!
Libera è nata, e libera morirà!]

Carmen è un personaggio femminile forte, anticonformista, attuale, moderno:  il suo gesto estremo, quando alla fine, pur di non cedere alle minacce di Don José, lo sfida anche se sa che ci rimetterà la vita, è una scelta di coerenza e di fedeltà prima di tutto verso se stessa. In questo senso alcuni l’hanno paragonata a Don Giovanni: anche lui, alla fine, preferisce sprofondare all’Inferno piuttosto che dichiararsi pentito.

Il fascino e la sensualità di Carmen derivano, più che da atteggiamenti provocanti, dalla libertà del suo essere, dall’indipendenza totale della sua persona. Per questo motivo mi piace molto l’interpretazione di Maria Callas: senza tante mosse leziose, ma anche solo con un gesto o  un semplice sguardo, ha saputo trasmettere l’essenza stessa di questo straordinario personaggio, con tutta la forza e la carica trasgressiva che deriva dal suo modo di pensare libero, diretto, e certe volte quasi ‘maschile’, se vogliamo.

Ho trovato questa citazione di Maria Callas, relativa alla sua giovinezza:

“Devo molto a Bizet. Fu la sua Carmen ad affascinarmi per prima, forse a decidere della mia vita. Andavo, ricordo, da una stanza all’altra della casa, ripetendo infinite volte l’adescante Habanera.”
{Maria Callas}

[Immagine: cartolina illustrata; fonte: Gallica.]

Altre curiosità e approfondimenti:

Per saperne di più su Carmen:

Carmen, scheda dell’opera: personaggi, libretto, trama, tutte le più belle arie, mp3 da scaricare, e tanto altro.

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