Carmen, la novella di Prosper Mérimée

Πᾶσα γυνὴ χόλος ἐστὶν· ἔχει δ’ ἀγαθάς δύο ὥρας,
Τὴν μίαν ἐν θαλάμῳ, τὴν μίαν ἐν θανάτῳ.

« Ogni donna è fiele; non concede che due ore di letizia:
una sul suo letto nuziale, e una sul suo letto di morte. »
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Questa è l’epigrafe con cui Prosper Mérimée apre la sua Carmen; si tratta di un epigramma di Pallada, poeta e grammatico greco vissuto tra il IV e V secolo ad Alessandria d’Egitto.

La Carmen di Bizet usa come fonte l’omonima novella di Prosper Mérimée pubblicata nel 1847. Mérimée nel suo racconto unisce la tragedia e il romanzo picaresco per  rappresentare i danni di una passione amorosa spinta all’eccesso, tanto da far rinunciare un uomo ai propri valori e condurlo alla rovina. Se sei curioso di leggere la novella, ecco dove puoi trovarla online: su Google Libri c’è il volume di novelle che contiene anche Carmen (il testo è in lingua francese):

 


Riassunto

Il racconto di Mérimée è suddiviso in quattro parti ed è narrato in prima persona come se si trattasse di un fatto realmente accaduto durante un suo viaggio in Spagna.

  • Parte I: la prima parte si concentra sulla figura di Don José, un bandito che il narratore incontra casualmente durante il viaggio, e per cui prova un’istintiva amicizia.
  • Parte II: la seconda parte delinea il personaggio di Carmen, la bella zingara senza scrupoli. Ruba l’orologio al narratore e vorrebbe che Don Josè gli tagliasse il collo, ma lui si rifiuta e lo fa andare via. Qualche mese dopo, il narratore viene a sapere che Don José sta per essere giustiziato; decide quindi di andarlo a trovare in prigione.
  • Parte III: Don José racconta al narratore la storia della sua vita. Originario della Navarra, per aver ucciso un uomo in una rissa fu costretto a fuggire e a cambiare nome. Arrivato a Siviglia, intraprende la carriere militare come dragone. Un giorno incontra Carmen, una bellissima zingara che lavora come sigaraia in una fabbrica di tabacco; lui la ignora, ma proprio per questo attrae la sua attenzione; lei lo irride provocatoriamente, e poi lo colpisce in fronte con un fiore. Poco dopo, in seguito ad una rissa tra sigaraie, Carmen viene arrestata; riesce però a convincere Don José a lasciarla scappare in cambio del suo amore. Don José viene arrestato per questo, ma dopo un mese esce e va da Carmen; inziano una relazione, ma la gelosia fa sì che Don José uccida un suo superiore; è costretto perciò ad abbandonare l’arma e a darsi al contrabbando. Apprende che Carmen è sposata, e per gelosia uccide anche suo marito. Dopodiché si sposano; Don José vorrebbe cambiare vita, ma Carmen non la pensa come lui e si sente troppo oppressa dalla sua gelosia; i litigi tra i due si fanno sempre più violenti, finché un giorno Don José non scopre che Carmen ha una relazione con un picador di nome Lucas. Le parla per convincerla a seguirlo in America e cominciare una nuova vita, ma Carmen gli confessa di non amarlo più. Don José estrae il suo coltello, vuole farle paura, vuole che lei gli chieda pietà; ma Carmen per tutta risposta gli getta addosso l’anello che lui le aveva regalato; e Don José la uccide.
  • Parte IV: l’autore scrive una breve relazione sugli usi e costumi degli zingari.

Differenze tra la ‘Carmen’ di Bizet e la novella di Mérimée

La Carmen di Bizet si basa soprattutto sulla terza parte del racconto di Mérimée; si concentra sul rapporto tra Carmen e Don José, eliminando alcuni dettagli e personaggi secondari; ad esempio, nell’opera non si fa mai cenno al marito di Carmen.

D’altra parte, per le esigenze musicali e teatrali proprie del genere, l’opera ha la necessità di introdurre nuove personaggi e creare equilibrio tra le parti. Ecco quindi che nell’opera compare un personaggio femminile molto importante, Micaela, che fa da contraltare quello di Carmen: Micaela è la donna-angelo, mentre Carmen si può dire che sia più una donna-diavolo.

Altri personaggi femminili che non compaiono nel racconto sono Frasquita e Mercedes, le zingare amiche di Carmen.

Tra i personaggi maschili, acquisisce più spessore la parte del torero: mentre nel racconto si chiama Lucas ed è solo un picador (una figura di ‘supporto’) che compare di sfuggita, nell’opera si chiama Escamillo, è un vero e proprio matador (colui che ha il ‘ruolo’ più importante e prestigioso). Escamillo è il terzo vertice del triangolo amoroso; drammaturgicamente deve rappresentare il ‘rivale amoroso’, il bersaglio della gelosia furente di Don José.

Altri personaggi maschili come il Remendado e il Dancario hanno più spazio nell’opera che nel racconto; nel racconto il Remendado viene ferito dai soldati e poi ucciso dal marito di Carmen, per evitare che possa far capire dov’è il nascondiglio dei contrabbandieri.

Un’altra differenza è che nel racconto Carmen prevede il suo destino di morte interpretando certi segni della natura (una lepre che corre tra le gambe del cavallo di Don José), mentre nell’opera lo capisce leggendo le carte.

Nel complesso, si può dire che l’opera cerca di ‘addolcire‘ l’abbruttimento morale di Don José: mentre nel racconto uccide il tenente e il marito di Carmen, nell’opera questo non avviene. Nel racconto Don José appare come un eroe byroniano, più scuro e cupo che nell’opera.

Altre curiosità e approfondimenti:

Per saperne di più su Carmen:

Carmen, scheda dell’opera: personaggi, libretto, trama, tutte le più belle arie, mp3 da scaricare, e tanto altro.

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