Le traviate nella realtà e nella finzione

Il personaggio di Violetta Valery si inserisce in una specie di gioco a scatole cinesi, in cui personaggi reali e di finzione si mescolano e prendono vita l’uno dall’altro. Quanto sarà rimasto di Marie Duplessis nel personaggio letterario di Dumas e in quello operistico di Verdi? E quanto la sua vita reale, tra teatri, valzer e opere, era, per così dire, la recita di un copione già scritto?

Marie Duplessis

Marie Duplessis, ritratto
Marie Duplessis, ritratto su cameo

La Traviata si basa su una storia vera e su un personaggio realmente esistito: Marie Duplessis, pseudonimo di Alphonsine Rose Plessis, una celebre lorette vissuta a Parigi ai tempi di Luigi Filippo. Le lorettes erano giovani ragazze che si facevano mantenere dai loro ricchi amanti. Alphonsine era nata in un paesino della Bassa Normandia  da una famiglia molto povera. Cominciò a lavorare giovanissima; a quindici anni si trasferì a Parigi, dove la sua bellezza e la sua intelligenza le aprirono le porte del bel mondo; a soli sedici anni si ritrovò ad essere la lorette  più richiesta e più ben pagata di Parigi. Portava sempre con sé un mazzo di camelie, bianche 25 giorni al mese, gli altri 5 giorni rosse: ciò serviva ad indicare la sua ‘disponibilità’ ai suoi amanti. Per questo motivo fu soprannominata ‘la signora dalle camelie’. I suoi protettori erano uomini ricchi e in vista, che le offrivano aiuti finanziari in cambio della sua compagnia pubblica e privata. Frequentava l’Opera e i teatri, viveva nel lusso, aveva gioielli, pellicce, carrozze a volontà.

In questo ambiente Marie ebbe l’opportunità di istruirsi: colta e brillante nella conversazione, era una donna unica nel suo genere. Fu amante di Alexandre Dumas figlio e del compositore Franz Liszt. Il conte Edouard de Perrégaux, dopo esserne stato l’amante, decise di sposarla; il matrimonio però ebbe fine per le ingerenze del padre di lui, che non sopportava di avere per nuora una donna dal passato così discutibile. Dopo la separazione, Marie si lasciò andare ad una vita disordinata; dopo meno di un anno, a soli 23 anni, morì di tisi, oppressa dai debiti e dimenticata da tutti. Era il 1847. Fu sepolta in una fossa comune, ma il marito la fece riesumare per assicurarle una sepoltura dignitosa. La sua tomba fu poi traslata al cimitero di Montmartre, dove si trova tutt’ora.

Marguerite Gautier

La Signora dalle camelie
La signora dalle camelie

Alexandre Dumas figlio rese omaggio a Marie Duplessis nel suo romanzo La signora dalle camelie: il personaggio di Marguerite Gautier è ispirato proprio a lei. L’autore aveva avuto una storia d’amore con lei e ne serbava un vivo ricordo; la sua morte lo colpì profondamente. Le vicende narrate ripercorrono la loro storia d’amore. Nel 1848 pubblicò il romanzo; in seguito ne ricavò un dramma per il teatro; per rappresentarlo dovette attendere il 1852, a causa dei problemi che ebbe con la censura.

Violetta Valery

Violetta
Il soprano svedese Christine Nilsson nelle vesti di Violetta.

Giuseppe Verdi, che in quegli anni si trovava a Parigi, vide proprio la rappresentazione teatrale della Signora dalle camelie, e probabilmente già aveva letto il romanzo; pensò che quello sarebbe stato il soggetto della sua nuova opera da rappresentare alla Fenice. Nell’opera di Verdi la protagonista assume il nome di Violetta Valéry. Il libretto fu affidato a Francesco Maria Piave che, per far accettare meglio il soggetto alla censura, rielaborò il personaggio evitando di fare troppi riferimenti al suo stile di vita equivoco, e cercando invece di nobilitarlo ed elevarlo moralmente.

Altre curiosità:

Per saperne di più sulla Traviata:

La traviata, scheda dell’opera: personaggi, libretto, trama, tutte le più belle arie, mp3 da scaricare, e tanto altro.

Una risposta a “Le traviate nella realtà e nella finzione”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *